21 Ottobre 2019

L’infanzia nel bosco

L’infanzia nel bosco è un progetto nato dalla collaborazione fra Ecoistituto Mediterraneo e la scuola d’infanzia paritaria e bilingue Montessori La mia favola di Poggio dei Pini, Capoterra.

Nel periodo invernale la maggior parte della giornata dei bambini si svolge all’interno degli edifici: da casa a scuola, da scuola a casa. L’inverno con i suoi mutamenti scorre osservato dai bambini solo attraverso il vetro della finestra, i contatti con l’esterno sono limitati e poco incoraggiati. Eppure anche quando il tempo non è ottimale, se vestiti adeguatamente e con qualche accorgimento, uscire è possibile e offre ai bambini opportunità insostituibili di “ossigeno” (ossigeno per il corpo, ossigeno per la mente).

Da queste riflessioni è nato un confronto e un dibattito fra gli educatori ambientali di ecoistituto e maestre e direttrice della scuola, poi tramutato in una collaborazione iniziata a ottobre del 2019 e conclusasi anticipatamente a marzo del 2020 a causa del coronavirus.

Il progetto “L’infanzia nel bosco” si è svolto principalmente attraverso attività educative in ambiente naturale quale il bosco, riguardanti il contatto con elementi naturali come acqua, terra, fuoco, vegetali, minerali e animali con i quali inventare giochi e attività.

Acqua: uscire con la pioggia;

Terra: scoprire gli strati del terreno di un bosco;

Fuoco: aspettare il sole, il suo calore, i suoi riflessi;

Aria: conoscere gli uccelli;

Sono state proposte numerose esperienze come la percezione della ciclicità e dei ritmi naturali grazie ai cambiamenti legati alle stagioni, la trasformazione attraverso l’osservazione di elementi e fenomeni naturali, l’osservazione di piccoli insetti, animali o degli alberi nel loro mutamento stagionale.

I bambini hanno imparato a riconoscere le piante identificando quelle commestibili per l’uomo o per gli animali, ma anche quelle velenose e quelle “magiche”. Hanno identificato le tracce lasciate dal passaggio delle volpi o dei cinghiali; hanno osservato gli animali che vivono sotto la terra e quelli che vivono nei corsi d’acqua. Hanno cercato le fate dei boschi e le facce dei banditi trasformati in querce. Il bosco è stato infatti anche l’ambientazione per raccontare storie della tradizione sarda che parlano di boschi e di personaggi fantastici.

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